lunedì 27 luglio 2009

Il 9° giorno – Kaikoura/Wellington

26 luglio 2009
La cena, si assaggia il rosso locale:
Marlborough Sounds:

Vista dal bar the Store:

Foca a Kaikoura:

LE NOTE DI MANUELE: ci siamo svegliati stranamente vivi e stranamente non assiderati questa mattina. Abbiamo quindi lasciato l’ostello e dopo aver sbrinato la macchina dal ghiaccio siamo andati alla ricerca delle foche.

Dopo qualche tentativo siamo arrivati a Point Kean e loro erano li, spatasciate sulle rocce a prendere il sole, a grattarsi e a farsi fare foto. Le foche ci hanno poi accompagnato anche sulla bellissima strada che porta da Kaikoura a Pincton. 150 kilometri di nulla assoluto, cioè di paesaggi stupendi, tra montagne innevate, onde giganti, spiagge nere, pini e palme. Non riuscivamo a capire se eravamo al mare o in montagna.

Siamo riusciti ad attivare la nostra autoradio manuale, nel senso che si tiene in mano (Ipod con delle casse stile Tiffany). Eh si, la nostra bellissima Corolla non ha il mangiacassette funzionante..

Colazione tardi in un bellissimo bar sulla spiaggia a Kekerengu.. “ehi qui cercano personale..”, torniamo a casa, sbrighiamo un paio di faccende e veniamo ad abitare qui, deciso. Sempre che si possa portare qui anche Medea, ovvio.

Arriviamo a Picton appena in tempo per imbarcarci sul Ferry Boat che porta a Wellington. La barca è gigante e mentre la nostra macchina è giù a riposare noi ci godiamo il bellissimo paesaggio dei Marlborough Sounds per arrivare in mare aperto nello stretto di Cook. L’imbarcazione offre oltre alla splendida vista, un servizio ristorante, un bel pub con addirittura musica dal vivo. Yeah.

NOTE DI ELENA: Per info: www.myspace.com/roygandthebivinators

Brai butei. Un loro amico ha lavorato 8 mesi a Genova per Renzo Piano. Ovviamente non c’ho la più pallida idea di cos’abbia fatto, ma mi pare sia uno degli idoli del John, se non erro.

Ora della fine arriviamo a Wellington. Il motel che scegliamo è molto strategico, semplice arrivare, semplice andarsene, semplice arrivare in centro. Forse è semplice la città. Comunque il Capital View Motor Inn non è niente di speciale, ma almeno ci laviamo un po’ di vestiti. Ed eccoci a scoprire una piccola parte della capitale più a sud del mondo. E ci si presenta una città piccola, moderna, all’avanguardia. La via Mazzini della situazione è Cuba Street. Rossa non solo di nome, pare. I locali vanno come al solito dal latinoamericano all’asiatico. Noi scegliamo un localino che fa specialità del profondo Sud America, strapieno. Il nome è Sweet Mothers Kitchen. Sempre gente giovanissima, e sempre pieno di offerte di lavoro. Peccato che i neozelandesi non siano proprio il popolo più bello del mondo, a parte qualche miscuglio Maori che fa pace con l’occhio. D’altra parte questo popolo ha un fortissimo senso dell’accoglienza, e occhio ad attacar bottone con un neozelandese, in poco tempo potreste conoscere tutta la storia della sua vita. Da notare, nel centro, le numerose esposizioni artistiche.

Veloce cubino dai Burritos Brothers, e a nanna, che qui è domenica e non c’è un cavolo in giro. E noi che ci lamentiamo sempre!

2 commenti:

wonderchiari ha detto...

Piano è uno degli architetti che il mondo ci invidia.
Mezza Berlino nuova l'ha progettata lui... Gnuranti!

OniceDesign ha detto...

Hi hi hi hi hi! :)
Anch'io vorrei essere al fresco, comunque.