venerdì 31 luglio 2009

Il 13° giorno – Auckland/Melbourne

Lounge:
Melbourne by night:

Panoramica della città:

NOTE DI ELENA, che scrive alle 5 di mattina dall'aeroporto di Auckland: Innanzitutto, se possibile, vorrei ritirare i miei precedenti positivi commenti all'Hotel. Dormito un casso, causa letto concavo e vicini che urlano. Sig. 

Comunque ho comunicato al nostro tassista maori di fiducia che è proprio il caso che smetta di fumare. S'è messo a ridere, ma io mica scherzavo. Il Manu comunque gli stringe la mano, nonostante gli abbia appena sbossegato sopra 20milamilioni di bacilli.

All'arrivo in areoporto, i nostri dolla sono contatissimi. Se trovo 10 centesimi però, il Manu e il suo caffè si attaccano, e mi prendo quella bella borsina di cotone con i kiwi sopra.

Ma tiriamo un po' le somme di questo viaggio nel viaggio: 6 giorni di corsa, ma non troppo che siamo in luna di miele. Abbiamo un po' fatto un bignami della Nuova Zelanda. Questo si può anche chiamare il viaggio degli addii. Si dice addio a un posto, ma fortunatamente c'è subito il benvenuto ad un altro. 

Per la cronaca, grazie alla PostePay, siamo felici sia io che Manu (che mugugna da quando ci siamo alzati. Avrei potuto entrare anche da Gucci, che tanto mica realizzava.) 

NB: Essì Roberto, qui in NZ sono un po' morti di fame per quel che riguarda internet. Anche in aeroporto è a pagamento! X(

Cose che ci mancano immensamente dell'Italia: (classico) il bidet e l'ape-stuzz (qui solo ape). 

NOTE DI ELENA: Volo tranquillo, abbiamo dormito in posizioni non conosciute dal genere umano, ma tranqui.

E finalmente, dopo aver sbrigato i severissimi e lunghissimi e noiosissimi controlli di dogana australiani, ecco che finalmente c'è qualcuno ad attenderci all'aeroporto!

Marjory, la mamma della nostra amica Delyse. Saluti di rito (poveretta, era un'ora che ci aspettava!) e via! Si caricano i bagagli in macchina e si parte per il centro città. Rischiamo la vita un paio di volte, facciamo qualche deviazione di troppo, ma insomma, eccoci al grazioso appartamento in Domain Street. Scarichiamo il tutto, ci beviamo un caffè, e studiamo il da farsi. Alla fine l'idea della nostra ospite si rivela azzeccata. Infatti arriviamo in centro in tram, e da lì andiamo al Tourist Information, organizzatissimo e gestito da volontari (tutti di una certa età). La nostra nonnina ci indica una cosa fichissima, ovvero un tourist bus gratuito che nel giro di un'ora e mezza tocca le più importanti attrazioni di Melbourne. Volendo si può scendere ai vari stop, visitare quello che interessa e prendere il bus successivo. 

Prima di questo però andiamo al Ian Potter Centre, dove nel giro di 22 minuti (CATEEEEEEEEEEE) veniamo a conoscenza della cultura artistica aborigena da metà 800 in poi. Pantesiamo dietro alla nostra ospite, che con piglio militare ci riporta alla fermata del Tourist Bus.

Facciamo il nostro giretto, e scopriamo una città architettonicamente giovane e moderna. Se qui costruisci un palazzo liscio in vetro e cemento, sei un loser. Qui tutto è colorato e mosso e vivo. Finito il giretto, comincia a piovere. Talloniamo stremati Marjory, che ci porta a visitare il Santuario della Grande Guerra vicino ai giardini botanici. Visita velocissimissimissima, e di via di nuovo, attraverso i giardini botanici e sotto la pioggia. Carlina, ho finalmente trovato qualcuno che cammina più velocemente di te, se possibile. Ora siamo pronti per la maratona di NY, le iscrizioni sono aperte!

Torniamo all'appartamento, caffè doccia e riposino. Finalmente un po' di relax, vediamo il da farsi per i giorni successivi e per le successive visite alla fattoria della famiglia di Delyse e a casa loro a Bendigo. 

Teoricamente, si passa dall'entroterra per poi risalire la Great Ocean Road, e poi da lì si va a Euroa e poi a Bendigo, con deviazioni annesse. 

Neville, il papà di Delyse, ci ha un po' indicato tempi e percorrenza, sembra la persona squisita di sempre.

Dopo una cenetta a tre, con pasticcio di lasagne (che buone che sembrano lontano da casa!!!) e altre ghiottonerie aussie-italiane, io e Manu ce ne andiamo in centro.

PS: la nostra accomodation non ha Wi-Fi. Cerco di collegarmi alle varie reti protette che vede usando come pw "password", ma le varie Hollie e Grace che il modem vede non sembrano delle cheerleader bionde.. (lov*chiari!)

PPS: un pensiero speciale stasera va ai nostri genitori, che ci hanno permesso di studiare, e così con il nostro inglis possiamo girare il mondo. Un bacio gigante a tutti e 4!

PPPS: comunque, dopo due giorni in città, non ne possiamo più. Abbiamo fatto proprio bene a impostare questa vacanza sul fattore naturalistico. Il nostro nuovo motto è: PIU' BUSH PER TUTTI!

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