sabato 8 agosto 2009

Il 21° giorno: KAKADU NATIONAL PARK

07 agosto 2009
Dall'alba:


Ubirr:
Al tramonto:



NOTE DI ELENA: Dall'alba a tramonto.

Cominciamo col descrivere quella che per me è stata una notte da incubo. Animali strani si aggirano intorno al nostro bungalow-tenda. Li sentiamo muoversi, l'erba fruscia, i rami si spostano. Ma questo è niente, siamo protetti dalla nostra lamiera traforata. Il fatto sono i dingo. Almeno, non credo che cani domestici si mettano in gruppo ad abbaiare e ululare. La notte passa, scandita dalla radiosveglia luminosa sul comodino del Manu, e io incessantemente mi sveglio ad ogni ora. Ringrazio per la levataccia delle 5.10. Partiamo, guido io, con gli occhi che scrutano l'oscurità a 360°, e il terrore di vedermi balzare davanti alla nostra Getz un qualche animale. Intravedo un mammifero saltellare nella foresta, dall'altezza sicuramente un canguro. Manca pochissimo al punto di ritrovo, circa due chilometri, quando, MAREMMA MAIALA, no che quello credo essere uno scoiattolo volante, mi attraversa?!?! Inchiodone, lo prendo giusto in mezzo alle ruote. Inversione a U, con un'Elenina visibilmente sconvolta, lo ritroviamo che zompetta quasi come niente fosse nella foresta. Sospiro di sollievo, eccoci pronti per la Yellow River Cruise. Una chiatta che per due ore ci porterà alla scoperta dello South Alligator River. Vi ho già parlato di quanto cazzo sia bello fare birdwatching qui in Australia?!?! Una cosa incredibile. Ci attende un'alba splendida, che colora di lilla il cielo della luna. La nostra traversata ci fa scoprire una serie di coccodrilli, alcuni con spettacolino connesso (un tuffo, uno che giochicchiava con un pesce gatto morto), un branco di cavalli selvatici (un maschio, cinque femmine e due puledri) e una miriade di uccelli, meravigliosi. Una menzione particolare a quello che mi pare ricordare essere il Little Jesus Bird, un piccino che cammina sull'acqua, e la Sea Eagle, a delle particolari anatre che stanno insieme tutta la vita (uccidine una e avrai sulla coscienza anche la compagna: entro un paio di mesi si lasciano morire di dolore), nonchè una serie di uccellini con colori splendidi. Colazione compresa al resort vicino, burp!

Ci fermiamo anche al Warradjan Cultural Center, una specie di museo che spiega una piccola parte di un mondo che probabilmente non conosceremo mai. Quello degli aborigeni. Giriamo ammirati per il percorso, e io mi sento in colpa per tutto quello che abbiamo combinato anche qui, come "razza prescelta", e spesso in nome di Dio. Che schifo.

Tornando facciamo una passeggiatina al Mirral Lookout, bella visuale, sempre però con le mosche che ti attaccano su tutti i fronti (retina anti-midges: i migliori 6 euro spesi in Scozia!!).

Torniamo al nostro bush-bungalow, che la giornata è lunga e la levataccia si fa sentire. Le zanzare ci mangiano e il riposino è da pocia di sudore sul cuscino. Sig!

Ripartiamo per le tre, la destinazione è Ubirr.

Arrivati, scopriamo subito i siti archeologici della zona sono spettacolari, e alcuni vecchi di 20mila anni. 20MILA ANNI. Cioè ma avete presente? E' come immaginarsi 10milioni di euro. Impossibile per noi. Comunque, in questo spettacolare luogo ci sono anche i simpatici ranger che ti spiegano un po' come funziona la faccenda. Ora della fine ascoltiamo due sit-in, uno che spiega un po' la storia del serpente arcobaleno, il creatore del mondo, e uno dove ci spiega un po' quanti miliardi di anni hanno le rocce dove posiamo i nostri culetti (cose che la vita intesa come la intendiamo noi non era ancora nell'anticamera del cervello di Dio), e poi, figata. Ci spiegano anche questi fuochi che vediamo ovunque, e che inizialmente ci avevano alquanto inquietato. Cold fire. Da quello che capiamo è una questione sia naturale che tradizionale. Accendere vari fuochi, sotto controllo, per far si che gli animali escano dalle tane, e quindi procacciarsi cibo, sia per dare nuova linfa alla terra. Il fuoco che da vita. Un concetto interessantissimo e profondo. Scopriamo, anzi, diciamo che abbiamo la conferma, che qui non ci sono eucalipti, e quindi koala, e che è una pianta che brucia tantissimo. Anche per questo quindi riescono a gestire questi fuochi. Visto che ci siamo e che ormai è quasi l'ora, ci fermiamo ad ammirare il tramonto dal lookout di Ubirr. Dall'alba al tramonto, appunto.

Ci incamminiamo verso "casa", come le decine di turisti assieme a noi. La strada comincia a scurirsi. Sempre attentissimi alla guida, no che mi esce un altro simil-ratto da bordo strada?!?!?! Questa volta lo centro in pieno, e il rumore di ossa spezzate.. Dio, che rumore. Ora sono qui che cerco ancora di capire cosa fare per non portarmi a casa una maledizione aborigena, che non si sa mai.

Cena al Gagudju Crocodile Holiday Inn (se passate di qui, consiglio il ristorante di ieri), e in tenda. Nell'attesa dell'oscurità, mi sono preparata tappi per le orecchie e mascherina. Dingo, a noi!


1 commenti:

olivieri54 ha detto...

Dunque, ho perso il conto. Quanti ne hai seccati? Gli hai detto la preghierina? Ieri sera in giardino da Paolino parlavano di quanto sei mianormale ad aver allevato Matteo (Rodrigo)! Comunque il Kakadu sembra essere uno dei più bei parchi al mondo. Confermate? Ora non vi resta che vedere la fauna marina alla Grande Barriera e così avete chiuso il cerchio.
Note di servizio. Vi ricordiamo la cena del 22/08 dallo zio Ferruccio con compleanni annessi, mio, dello zio e di Cristian. Se potete prendete qualcosina per il compleanno di Cristian che dopo vi diamo i soldi.
Ciao da tutti